Profumo: Storia di un Assassino
Viaggio nella bruttezza, tra lo sporco ed il sublime, tra gli infiniti odori e sentori dell'uomo, attraverso l'umanità aliena di un individuo d'eccezione, privo di qualsiasi effrais corporeo, ma dall'olfatto sublime, Jean Baptiste Grenouille. Si potrebbe parafrasare la vicenda del film con il titolo di uno dei volumi della recherche proustiana All'Ombra delle Fanciulle in Fiore, perché è proprio all'ombra, o meglio nell'ombra, che il protagonista di Profumo attende le sue prede, giovani donne dalla fragranza d'angelo, per rubar loro vita ed essenza, creando attraverso un melange di note aromatiche, un profumo unico ed irriproducibile, capace di soggiogare la mente ed il cuore di chiunque.
Profumo nasce dalla scrittura originalissima di Patrick Suskind nel 1985, ed è subito un clamoroso caso letterario e per più di 20 anni i diritti cinematografici non vengono accordati. Oggi dopo molte candidature tra le quali anche Kubrick, Scorsese, Forman e Ridley Scott, Suskind ha concesso l'arduo compito di tradurre il suo romanzo che è in fondo materia di trattazione davvero rarefatta, a Tom Tykwer, già regista di Lola Corre e dei successivi Heaven e La principessa + il guerriero, il quale evitando con felice intuizione, il film storico-allegorico, o la fiaba gotica d'assortimento fantastico, attraverso una rievocazione vivida e crudele del 700 francese, sempre mediata da una voce narrante -la vera dimensione letteraria di Profumo- senza accattivarci un personaggio che dopotutto ci sarà sempre estraneo, perché bestia, misantropo, artista nel senso più estremo della sua ricerca, allestirà uno spettacolo di virtuosismi scenici, di orrore sorprendente e ricercatissimo delirio dei sensi.
Ne è risultato uno dei film più costosi nella storia della cinematografia tedesca se si esclude forse la coproduzione, sempre del 2006|di Zwartboek (Black Book) di Verhoeven. Profumo è una rilevante trasposizione del romanzo, forse non del tutto fedele alle vicende narrate, alcune completamente tralasciate, ma in ogni caso, è affascinante, sontuoso, deliberatamente e talora lentissimo nei suoi 147 minuti, spaziando dalle piazze dei mercati parigini, ritratti con tutto lo sgomento nauseante dei dipinti di Bosch, ai paesaggi delicati di Grasse, veri e propri spazi impressionistici dominati dai colori della lavanda e dei fioriu2026
A impersonare Grenouille, Ben Whishaw (Il Mercante di Venezia, The Pusher), capace di ritrarre con particolare bravura un personaggio che domina quasi sempre la scena stando in disparte, come un primitivo che trattiene accuratamente il proprio lato selvatico, scimmiottando ogni uomo ed i suoi rituali narcisistici, impersonando persino sul patibolo o nei vicoli più sordidi di Parigi, in un baccanale di cittadini ebbri e cannibali, il nobiluomo che non sarà mai e che per tutta la vita ha ingannato.
Accanto a lui, Dustin Hoffman nel ruolo di Baldini, il profumiere che inizia Grenouille al mondo cosmetico dei balsami e dei profumi, Alan Rickman (per chi non lo ricordasse, è il Prof. Piton di Harry Potter) il notabile Richis e Rachel Hurd Wood (Peter Pan), la giovane figlia Laure cui Grenouille darà una caccia spietata per completare il suo sofferto e infine inutile capolavoro.
A tratti tra Devils di Ken Russell ma con uno sguardo compiaciuto a Polanski e Winterbottom, Profumo è senz'altro uno dei film più importanti e più belli del 2006.
Profumo nasce dalla scrittura originalissima di Patrick Suskind nel 1985, ed è subito un clamoroso caso letterario e per più di 20 anni i diritti cinematografici non vengono accordati. Oggi dopo molte candidature tra le quali anche Kubrick, Scorsese, Forman e Ridley Scott, Suskind ha concesso l'arduo compito di tradurre il suo romanzo che è in fondo materia di trattazione davvero rarefatta, a Tom Tykwer, già regista di Lola Corre e dei successivi Heaven e La principessa + il guerriero, il quale evitando con felice intuizione, il film storico-allegorico, o la fiaba gotica d'assortimento fantastico, attraverso una rievocazione vivida e crudele del 700 francese, sempre mediata da una voce narrante -la vera dimensione letteraria di Profumo- senza accattivarci un personaggio che dopotutto ci sarà sempre estraneo, perché bestia, misantropo, artista nel senso più estremo della sua ricerca, allestirà uno spettacolo di virtuosismi scenici, di orrore sorprendente e ricercatissimo delirio dei sensi.
Ne è risultato uno dei film più costosi nella storia della cinematografia tedesca se si esclude forse la coproduzione, sempre del 2006|di Zwartboek (Black Book) di Verhoeven. Profumo è una rilevante trasposizione del romanzo, forse non del tutto fedele alle vicende narrate, alcune completamente tralasciate, ma in ogni caso, è affascinante, sontuoso, deliberatamente e talora lentissimo nei suoi 147 minuti, spaziando dalle piazze dei mercati parigini, ritratti con tutto lo sgomento nauseante dei dipinti di Bosch, ai paesaggi delicati di Grasse, veri e propri spazi impressionistici dominati dai colori della lavanda e dei fioriu2026
A impersonare Grenouille, Ben Whishaw (Il Mercante di Venezia, The Pusher), capace di ritrarre con particolare bravura un personaggio che domina quasi sempre la scena stando in disparte, come un primitivo che trattiene accuratamente il proprio lato selvatico, scimmiottando ogni uomo ed i suoi rituali narcisistici, impersonando persino sul patibolo o nei vicoli più sordidi di Parigi, in un baccanale di cittadini ebbri e cannibali, il nobiluomo che non sarà mai e che per tutta la vita ha ingannato.
Accanto a lui, Dustin Hoffman nel ruolo di Baldini, il profumiere che inizia Grenouille al mondo cosmetico dei balsami e dei profumi, Alan Rickman (per chi non lo ricordasse, è il Prof. Piton di Harry Potter) il notabile Richis e Rachel Hurd Wood (Peter Pan), la giovane figlia Laure cui Grenouille darà una caccia spietata per completare il suo sofferto e infine inutile capolavoro.
A tratti tra Devils di Ken Russell ma con uno sguardo compiaciuto a Polanski e Winterbottom, Profumo è senz'altro uno dei film più importanti e più belli del 2006.