Drag Me to Hell [4]
Passati gli anni a rimescolare i fumettoni della Marvel dipingendo le gesta del più grande lanciaragnatele della carta stampata, Sam Raimi nel 2009 decide finalmente di tornare all'horror con questo Drag Me to Hell. E lo fa con incredibile umiltà, voglia di divertirsi e fantasia che è veramente difficile non lasciarsi trasportare dalle gesta della povera Christine Brown (Alison Lohman) alle prese con una terrificante vecchia zingara che, per avergli negato una proroga nei pagamenti del mutuo, gli lancia addosso la maledizione della Lamia, un terribile demone che dopo tre giorni da incubo viene a prenderti per portarti all'inferno.L'occasione è ghiotta per recuperare quel bagaglio di orrori che il buon Sam aveva accantonato nella triade di Evil Dead 1, 2 e Army of Darkness. Lo schifo si mescola con lo spavento circense a suon di apparizioni improvvise, sbalzi di suono e urla che fanno saltare sulla sedia (ma quanto si saltava al cinema vedendo La Casa?), rumori, sibili, svomitazzate di brodaglia verde, spruzzi di sangue dal naso (forse la scena più divertente del film) mosche che ti entrano nel naso e ti fanno vedere occhi che escono dalle torte, capre che parlano e ti danno della puttana, sacrifici umani, sedute spiritiche in stile esorcista. Davvero un calderone per tutti i gusti ma sapientemente mescolato da una storia quanto meno pretestuosa che fa il suo porco lavoro e tiene dignitosamente in piedi tutta la messinscena, regalandoci oltretutto anche un finale a sorpresa che lascia lo spettatore carico di inquietudine.Un cast volutamente di bravi ma sconosciuti, atmosfere alla Jacques Torneur, i mirabolanti make up del bravo Gregory Nicotero (la vecchia è impressionante) e la sapiente scrittura dei fratelli Raimi danno quello start in più che promette bene, e un bell'horror come questo, di questi tempi credetemi, vale veramente tanto oro quanto pesa."