Leaning - Recensione Cortometraggio
Da sempre le strade polverose del tempo sono state calcate da piedi in marcia verso una meta prestabilita. Spesso quei piedi appartenevano a uomini e donne pervasi da una foga mistica che li rendeva inarrestabili e follemente temibili.

Enrico Conte modella Leaning, tra l'altro vincitore del Premio Nazionale Bernardino Zapponi 2013 per la sceneggiatura firmata dallo stesso Conte, creando quel tipo di cortometraggio dal quale ti aspetti ne scaturisca qualcosa di più; quel qualcosa che si chiama brama, fame o desiderio morboso di capire ancora di più, di avere la risposta nuda e cruda alle tue supposizioni.
Si perchè Leaning sembra spalancare una finestra su un cortile assolato nel quale noi siamo spettatori silenziosi e attoniti di avvenimenti criminosi e terribili. E poi quella finestra si chiude di colpo sbattendoci le imposte in faccia...
Restiamo così appesi a quel crocifisso grondante sangue, appesi allo sguardo folle del prete che lo brandisce come strumento punitivo. Uomo avvinto nella sua scura veste che sembra avergli donato il permesso e il privilegio di commettere atti sanguinosi, determinati dalla folle convinzione di dover sterminare qualcosa che lui solo può e deve combattere. Leaning è una deliziosa fiaba nera. Di quelle che, se ci pensate bene, sbucano dalla nostra infanzia, quando per addormentarci i nostri genitori usavano figure terribili come monito a stare zitti e buoni nei nostri lettini.
Semplice ma ben strutturato, ed anche se alcune sequenze d'azione risultano un tantino macchinose, il risultato finale è comunque notevole.
La mia linguaccia vorrebbe poi potervi svelare tutto ma, meglio tacere e lasciarvi cuocere a fuoco lento nel vostro orribile brodo. Carissimi cos'altro posso dirvi? Fatevi il segno della croce e chiudete bene le imposte... Leaning sta per arrivare...
Tags: Slasher, Cortometraggio Horror